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Aumenta l’incidenza dei tumori indotti dall’alcol e aumenta in modo preoccupante il consumo di alcol tra i giovani - Articolo Daniele Farci

Alcol e tumori, grido d'allarme

L'alcol è una "sostanza sicuramente cancerogena" per l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (LARC). Il consumo di sostanze alcoliche, come vino, birra, cocktail e superalcolici, è associato anche alla cirrosi epatica e può indurre assuefazione, dipendenza ed alterazioni comportamentali, che possono sfociare in episodi di violenza o in incidenti.
Il consumo dannoso e rischioso di alcol è un importante problema di salute pubblica, responsabile in tutto il mondo di 3 milioni di morti all'anno e di 740.000 nuovi casi di tumore, di cui 10.000 in Italia. La Sardegna è una delle regioni italiane in cui è maggiore il consumo di alcol: il 24.8% dei sardi assume quantità di alcol ad alto rischio per lo sviluppo di un tumore, soprattutto in due fasce d'età: i ragazzi con meno di 17 anni e gli adulti dai 65 ai 74 anni.
Un grido d'allarme sul diretto legame tra consumo di alcol e rischio di cancro arriva dalla IARC e dall'OMS (0rganizzazione Mondiale della Sanità), che rilanciano le raccomandazioni del Codice Europeo contro il cancro: "Se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limita l'assunzione. Non bere alcolici è meglio per la prevenzione del cancro.
Sono stati individuati livelli e modalità di consumo delle sostanze alcoliche, al fine di ridurre i rischi per la salute. Per il consumo abituale, si fa riferimento al numero di unità alcoliche (UA) consumate in media al giorno, che non devono eccedere 2 UA per gli uomini e 1 UA per le donne. Una UA corrisponde a 12 grammi di etanolo, quantità contenuta in una lattina di birra, un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore.
In realtà nell'assunzione di alcol non esiste un rischio pari a zero e qualsiasi modalità di consumo comporta un rischio, tanto più elevato quanto maggiore è la quantità di alcol consumata, in particolare quando avviene fuori pasto. L'assunzione eccessiva di alcol in una singola occasione (binge drinking), tipica dei giovani, comporta un sostanziale incremento del rischio per la salute, anche quando non si accompagna ad un consumo abituale elevato. I tumori indotti dall'alcol sono quelli del fegato, dell'esofago, dello stomaco, del cavo orale e del colon, ed è importante evidenziare che il 10% dei tumori mammari è dovuto ad un abuso di alcol.
E' nozione comune che un consumo morigerato di vino aiuti, con i suoi poteri antiossidanti, a prevenire disturbi cardiaci e metabolici. In realtà la metà dei casi di cancro attribuibili all'alcol in Europa è causata da consumi "leggeri" e "moderati", dimostrando che anche piccole quantità sono dannose. La relazione dose-risposta è chiara: maggiore è il consumo di alcol, maggiore è il rischio di cancro. E' quindi indispensabile investire sulla prevenzione, partendo dall'età scolare, diffondendo il concetto che l'abuso di alcol è dannoso, perchè espone al rischio di cirrosi epatica e di tumori e che il rischio tumorale dell'alcol è moltiplicato nei fumatori. E' importante appellarsi ai decisori politici, perché approvino idonee misure: aumentando la tassazione delle bevande alcoliche, regolamentando il loro marketing, riportando sull'etichetta esplicite avvertenze sanitarie ed adottando concrete azioni per ridurre la disponibilità di alcol, soprattutto per gli adolescenti.
DANIELE FARCI - ONCOLOGO